La dinamo al mozzo è
un sistema di generazione di energia elettrica costituto da un corpo cilindrico
mantenuto in rotazione dalla ruota tramite i raggi nella cui parte interna e
dunque ad esso solidale, vi è il circuito magnetizzante costituito da magneti
permanenti. All'interno del corpo cilindrico, fisso sul mozzo e quindi statico rispetto alla
ruota, vi è l'avvolgimento d'indotto, in corrente alternata, dal quale tramite i due morsetti d'uscita sarà
generalmente possibile prelevare una potenza di 3W alla tensione di 6V a
20km/h.
Spesso si
obietta che da una dinamo al mozzo ne derivi una certa resistenza alla pedalata,
difficile tuttavia da quantizzare. In effetti un minimo di resistenza "aggiunta"
è inevitabile anche se, soprattutto a bici carica, questa sarà
impercettibile.
Comunque, solo per fare un esempio, da dati ufficiali SON,
una dinamo SON28 richiede una potenza meccanica in ingresso pari a 5.2W per
generare 3.38W in uscita, alla velocità di 20 km/h con luci accese su una ruota
700c/28”.
Per semplificare, per fare 3W ci si dovranno "buttare" dentro 5W
circa.
Ora 5W equivalgono a sollevare 100 kg circa (il ciclista più la sua
bici) di 5 mm in un secondo, quindi supponendo che si stia andando alla velocità
di 20 km/h, in un secondo si saranno percorsi in orizzontale 5.56m. Ne risulta
che per produrre 5W sarà come pedalare lungo una salita con pendenza allo 0.09%
… in pratica sarà come andare in pianura !!!
In genere le dinamo al mozzo
sono marcate 6V-3W, numeri che per una specifica tecnica
piuttosto datata stanno ad indicare che una dinamo montata su una ruota da 28”
fatta girare a 20 km/h dovrà generare 6V su una resistenza da 12 Ohm, così
producendo 3W.
La frequenza d’uscita per una tipica dinamo da 26-poli sarà circa 34 Hz a 20 km/h e crescerà linearmente con la velocità.La tensione d’uscita a vuoto, ovvero senza alcun carico collegato, sarà circa 20V a 20 km/h e, esattamente come la frequenza, crescerà linearmente con la velocità.
E’ bene inoltre sottolineare che i 3W a 20 km/h su una resistenza da 12 Ohm sono puramente nominali, una dinamo da 3W a 20 km/h potrà infatti facilmente arrivare a 6W se collegata per esempio ad una resistenza da 40 Ohm invece che 12 Ohm.
Quindi la “potenza effettivamente disponibile” su una dinamo marcata 6V-3W a 20 km/h sarà il doppio o quasi della potenza indicata in etichetta.
Non tutte le dinamo al mozzo sono uguali e certe differenze di prezzo sono in effetti difficili da apprezzare.
Elettricamente fanno tutte le stesse cose, le differenze sul così detto “attrito aggiunto” direi impercettibili, se si vogliono trovare delle differenze bisogna andarle a vedere un po’ più da vicino e guardare l’isolamento delle parti elettriche, i cuscinetti con associata tenuta meccanica, gli eventuali sistemi anticondensa, la buona progettazione ed esecuzione che dovrà limitare quanto più possibile le inevitabili vibrazioni indotte.
La scelta di una dinamo dovrà essere fatta tenendo conto del diametro della ruota, del numero dei raggi, della predisposizione per freni a disco, ecc. e comporterà il rifacimento della ruota con possibile sostituzione dei raggi.
Qui a sinistra, nell’ordine, tre tipi diversi di dinamo al mozzo:
- dinamo per ruota con freni tradizionali al cerchio
- dinamo per ruota con freni a disco
UTILIZZO DI UNA DINAMO
Qui sopra una tipica applicazione di una dinamo: la dinamo alimenta il faro anteriore, il fanalino posteriore, il convertitore AC/DC (corrente alternata/corrente continua) per poter alimentare gps, cellulare, ecc.
MA LA DINAMO AL MOZZO E' VERAMENTE UN GENERATORE DI CORRENTE ?
Le dinamo al mozzo sono comunemente viste e fatte passare come tipici generatori di corrente.
Ciò però è solo "parzialmente" vero in quanto ciò dipenderà dall'entità e dalla tipologia del carico applicato, ovvero troverà un qualche riscontro in tal senso fintanto che il carico dovesse rimanere fondamentalmente di tipo resistivo e di bassi valori se confrontato con la componente induttiva dell'impedenza interna del generatore stesso.
Infatti nella suddetta condizione prevarrebbe la reattanza del generatore così che al variare della sua velocità, varierà è vero la tensione ma anche la frequenza, con conseguente stabilizzazione della corrente.
Una attenta analisi della tabella riportata qui sotto potrà essere d'aiuto per meglio comprendere e provare il comportamento descritto.